20710519 - LINGUA E CULTURA ARABA

L’insegnamento di Lingua e cultura (lingua extraeuropea) rientra nell’ambito delle attività formative di base delle “Lingue di studio e culture dei rispettivi paesi” del corso di laurea in Lingue e Mediazione Linguistico-Culturale, specificamente le attività volte a fornire una competenza operativa effettiva ai livelli prestabiliti per la lingua extra-europea, nonché le conoscenze teoriche sulle principali caratteristiche della lingua straniera.
Il corso mira a fornire una introduzione alla comunicazione interculturale e alla mediazione linguistico-culturale.
Risultati di apprendimento attesi: gli studenti avranno una conoscenza di base sugli aspetti principali della comunicazione interculturale e saranno in grado di identificare le principali caratteristiche dei processi e delle strategie della mediazione linguistica e culturale.
scheda docente | materiale didattico

Programma

Il corso è un'introduzione alla nascita della tradizione grammaticale araba.

Gli studenti saranno introdotti al dibattito accademico in merito alla genesi e allo sviluppo del pensiero linguistico arabo, alle principali fonti per la ricostruzione della storia della tradizione grammaticale araba, alla reale consistenza delle varie scuole grammaticali e alle principali teorie elaborate dai grammatici arabi nel periodo che va dal II/VIII al IV/X secolo.

Lo studio diretto di una serie di testi in lingua araba (grammatici arabi medievali) che verranno distribuiti e commentati in classe dal docente servirà agli studenti sia per apprendere le principali strutture sintattiche dell'arabo classico sia per maturare un approccio critico, ma consapevole, alle fonti per la ricostruzione della storia della lingua e della tradizione linguistica araba.

Le lingue richieste sono Italiano, Arabo e almeno una a scelta fra Inglese, Francese o Tedesco.

Testi Adottati

1a. S. Auroux et al. (edd.), History of the language sciences: an international handbook on the evolution of the study of language from the beginnings to the present, Berlin, 2000, v. 1, pp. 245-272.
1b. R. Villano, Il tòpos delle città rivali: Bassora, Kufa e le origini della grammatica araba, in "Dialogoi. Studi comparatistici" 4/2017, pp. 41/73.
1c. R. Villano, “Musnad, Musnad ʾilayhi and Commentaries on the Kitāb of Sībawayhi: Transmission and Development of Grammatical Knowledge between 2nd/8th and 5th/11th Centuries”, The International Journal of Arabic Linguistics (IJAL), 6, 1 & 2, 2020, pp. 1-44.
1d. M. Bernards, Changing Traditions, pp. 3-18.
1e. R. Villano - G. Lancioni, "Arabic Grammar and Qurʾānic Scholarship in 2nd/8th Century’s Basra. A Comparative Analysis of the Qurʾānic Material Found in the Kitāb Sībawayhi and in al-ʾAḫfaš al-ʾAwsaṭ’s Maʿānī al-Qurʾān", in M. Sartori - F. Binaghi (edd.), Foundations of Arabic Linguistics V: Kitāb Sībawayhi, the Critical Theory, Leiden , brill, pp. 52-96.


2a. V. Rybalkin, s. v. ʿAmal, in EALL, v. 1, pp. 67-74.
2b. K. Versteegh, s. v. ʾInna wa-ʾaxawātuhā, in EALL, v. 2, pp. 354-8.
2c. Id., s. v. ʾIsnād, in EALL, v. 2, pp. 434-7.
2d. A. Levin, s. v. Kāna wa ʾaxawātuhā, in EALL, v. 2, pp. 548-52.
2e. L. Veccia Vaglieri - M. Avino, grammatica teorico-pratica della lingua araba, Roma, Istituto per l'Oriente C. A. Nallino, 2018, vol. I, parte prima, pp. 241-271.

3. Testi arabi letti e commentati in classe:
3.1. Sībawayhi, al-Kitāb (ed.ʿAbd al-Salām Muḥammad Hārūn), Al-Qāhira, Maktabat al-ḫānǧī, III ed., 5 voll., 1988, vol. I, pp. 12-26.

(Commenti al cap. 3)
3.2. Mubarrid, Kitāb al-Muqtaḍab, vol. IV, p. 126.
3.3. Sīrāfī, Šarḥ Kitab Sībawayhi, vol. I. pp. 173-174.

(Commenti al cap. 5)
3.4. Muqātil, Tafsīr, vol. 2, p. 602.
3.5. Aḫfaš, Maʿānī, vol. 2, p. 433-434.
3.6. Ṭabarī, Jāmiʿ, vol. 15, p. 411-412.
3.7. Sīrāfī, Šarḥ Kitab Sībawayhi, vol. II. pp. 82-84.

(Fonti per la ricostruzione della biografia di Sībawayhi)
3.8. Ibn Qutayba Maʿārif, 544.
3.9. Ibn Sallām Ṭabaqāt, 19–20.
3.10. Ǧāḥiẓ Bayān I, 402–403.
3.11. Zaǧǧāǧī Maǧālis, 118.
3.12. Zaǧǧāǧī Maǧālis, 9-10.




Bibliografia Di Riferimento

(I seguenti testi verranno introdotti e commentati in classe dal docente: non sarà necessario conoscerli per sostenere l'esame, ma un'idea, anche vaga, del loro contenuto aiuterà lo studente a inquadrare meglio le tematiche del corso) Baalbaki, The Arabic Lexicographical Tradition from the 2nd/8th to the 12th/18th Century, Leiden, 2014. Id., Grammarians and Grammatical theory in the Medieval Arabic Tradition, Aldershot (Ashgate Variorum), 2004. Carter, Les origines de la grammaire arabe, in "Revue des études islamiques" 1972, pp. 69-97. Id., Arabic Lexicography, in Young (et al.), Religion, Learning and Science in the ʿAbbasid Period, Cambridge (The Cambridge History of Arabic Literature), 1990, pp. 106-117. Id., Arabic Grammar, in Young (et al.), Religion, Learning and Science in the ʿAbbasid Period, Cambridge (The Cambridge History of Arabic Literature), 1990, pp. 118-138. Id., Sībawayhi, Oxford, 2004. Fischer (ed. Gätje), Grundriß der Arabischen Philologie, Reichert 1982-92 ( 2 voll. + suppl.). Fleisch, Traité de philologie arabe, Beirut 1961-79 (2 voll.). Flügel, G., Die grammatischen schulen der Araber, Leipzig, 1862. Fück, Arabiya: Untersuchungen zur arabischen Sprach- und Stilgeschichte, Berlin, 1950(Trad. fr. a cura di Denizeau, ʿArabīya: Recherches sur l’histoire de la langue et du style arabe, Paris, 1955) Goldziher, On the History of Grammar Among the Arabs: An Essay in Literary History (Trad. a cura di K.. Dévényi e T. Iványi), Amsterdam/Philadelphia, 1994. Levin, Sībawayhi's view of the syntactical structure of kāna wa ʾaxawātuhā, in "Jerusalem Studies in Arabic and Islam" (JSAI), vol. 1 (1979), pp. 185-214. Id., The Grammatical Terms Al-Musnad, Al-Musnad ʾIlayhi and al-ʾisnād, in "Journal of the American Oriental SOciety" (JAOS), vol. 101, N. 2 (Apr. - Jun., 1981), pp.145-165. Id., The syntactic technical term al-mabniyy ʿalayhi, in JSAI, vol. 6 (1985), pp. 299-352. Id., What is meant by ʾakalūnī l-barāġīṯu, in JSAI, vol. 12 (1989), pp. 40-66. Id., The fundamental principles of the Arab grammarians' theory of ʿamal, in JSAI, vol. 19 (1995), pp. 214-32. Id., What does Sībawayhi mean by ḥarfun... laysa bi-smin wa-lā fiʿlin, in JSAI, vol. 43 (2016), pp. 191-208. Owens, The Foundations of Grammar: An Introduction to Medieval Arabic Grammatical Theory, Amsterdam/Philadephia, 1988. Id., Early Arabic Grammatical Theory: Heterogeneity and standardization, Amsterdam, 1990. Id. (ed.), The Oxford Handbook of Arabic Linguistics, Oxford, 2013. Sezgin, Geschichte des arabischen Schrifttums (GAS), vol. VIII (Lexikographie bis ca. 430 H), Leiden, 1982. Id., Geschichte des arabischen Schrifttums (GAS), vol. IX (Grammatik bis ca. 430 H), Leiden, 1984. Versteegh, Greek Elements in Arabic Linguistic Thinking, Leiden, 1977. Id., Arabic Grammar and Qurʼānic Exegesis in Early Islam, Leiden, 1993. Id., The Arabic Language, New York, 1997. Weil, Die grammatischen Streitfragen der Basrer und Kufer, Leiden, 1913. Dizionari Traini, Vocabolario arabo italiano, Roma, 1966. Kazimirski, DIctionnaire Arabe-Française, Paris, 1860 (2 voll.) Lane, An Arabic–English Lexicon, London, 1863-93 (8 voll.). Dozy, (1881). Supplément aux dictionnaires arabes, Leiden, 1881 (2 voll.). Enciclopedie Versteegh et al. (edd.), Encyclopaedia of Arabic Language and Linguistic (EALL), Leiden–Boston, 2006–9 (5 voll.). Bearman et al. (edd.), The Encyclopaedia of Islam – New Edition (EI2), Leiden–London, 1960–2002 (11 voll.).

Modalità Erogazione

Lezioni frontali del docente.

Modalità Valutazione

L' esame consiste in una prova orale che verte sugli argomenti trattati durante le lezioni. La verifica si divide in tre parti (le parti 1 e 2 coincidono coi punti 1 e 2 dei Testi d'esame, la parte 3 verrà resa disponibile appena saranno finite le lezioni): 1. Storia della lingua araba e Storia della tradizione linguistica araba. 2. Sintassi della lingua araba e Grammatica storica dell'arabo. 3. Lettura, traduzione e commento dei testi arabi letti e commentati in classe col docente (grammatici arabi medievali). Il programma è pensato per uno studente che sia in grado di leggere l'Arabo e l'Inglese, ma è possibile chiedere un programma specifico a seconda delle capacità linguistiche e degli interessi specifici dello studente. E' possibile anche sostenere l'esame da non frequentanti, ma, data la natura dei testi letti e commentati in classe, la frequenza delle lezioni è fortemente consigliata.